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«Clandestine in un mondo di soli uomini, esiliate per zelo maschilista, bandite perché dichiaratamente asistematiche, queste pensatrici si trasformano in veri casi letterari: i loro libri vendono centinaia di migliaia di copie in tutte le lingue del mondo e trasformano problemi squisitamente filosofici in argomenti di attuale e pubblica discussione: dalla banalità del male all'origine della subordinazione femminile, passando attraverso il ripudio assoluto della forza, della guerra e di un certo presunto eroismo. Profonde e sapienti in un mondo che se le aspettava piacenti, distratte, modeste e soddisfatte di ricevere briciole di successo accademico, queste pensatrici si sono prese gioco di una tradizione che le voleva ancelle, rubando spesso la scena al primo sesso.»