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«Per Jaspers l'uomo è inseparabile dalla sua situazione. Non che egli prima sia e che vi si immetta poi. L'uomo è una libertà che si costituisce nel prendere su di sé la necessità, nel far propria la materia situazionale. D'altra parte la presa di coscienza della situazione o l'assunzione pre-conoscitiva di essa entra nella situazione come un fattore che intrinsecamente la qualifica. Perciò non sarà a rigore possibile parlare di una situazione puramente esterna; la situazione è sempre esterna e interna, si pone al di là o al di qua della vecchia opposizione tra interiore ed esteriore: opposizione che certamente potrà ricostituirsi e ritornare in gioco, ma su altri piani e in sensi diversi e rinnovati.»