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Nel gennaio del 2020 l'Umanità ha iniziato a vivere l'incubo della grande pandemia da Corona Virus. Sette anni prima, nel gennaio del 2013, un altro 'virus' altrettanto aggressivo faceva il suo ingresso nella mia storia personale. I due eventi sono collegati da un filo rosso di cui s'intesse la trama di questo racconto. La pandemia del 2020 è stato un "fatto globale" che ha investito l'Umanità conducendola a vivere, simultaneamente, le stesse esperienze ed emozioni. La percezione di pericolo e il conseguente senso di vulnerabilità hanno aperto la via a delle potenti trasformazioni. Allo stesso modo, gli eventi del mio 2013 hanno trasformato radicalmente me e la mia esistenza. Come il mondo prima del gennaio 2020, anch'io, prima del gennaio 2013, avevo impostato la mia vita intorno al carrierismo sfrenato, all'individualismo, all'iperproduttività. Agivo quotidianamente mosso da una smania di controllo che impediva alla mia parte "veramente umana" di esistere e di mostrarsi in tutta la sua semplicità e bellezza. Poi un bel giorno, questa umanità si affermò di prepotenza, ribellandosi a ventinove anni di dittatura delle illusioni.