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"Scrivere è trarre fuori da sé ciò che è ancorato nel profondo, esternare - anche solo per i propri occhi - la strana pietra che è riemersa. Non è solo uno sfogo ma un confronto con una parte che ufficialmente rimane latente, non vista ma sempre presente; come Socrate adoperava l'arte maieutica per rendere più saggi, così l'ispirazione stimola corde che suonano melodie inedite. Ne deriva un'armonia non perfetta o divina ma semplicemente completa, quattro richiama il quadrato che in psicanalisi è simbolo di completezza. In questi versi cerco di esplorare l'interiorità che ritrovo anche nella semplice contemplazione o nella più elaborata ricerca di termini musicali; le rime seguono vari modelli, talvolta il verso libero scardina regole per comunicare più fedelmente le sensazioni, sperimentando anche uno stile ermetico negli Haiku e le poesie brevi. I temi affrontati sono vari: contemplazione pura, riflessioni, interrogativi, lirica d'amore, quotidianità attraverso simboli e archetipi." (l'autore)