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Questo numero monografico intende tracciare un primo bilancio sulle forme e sui modi assunti dal fenomeno di esternalizzazione del Sé nelle tecnologie mediali contemporanee. Alle forme di autoconfigurazione delle prime stagioni del social networking e delle molteplici forme di self narratives, s'impongono ora pratiche di automisurabilità, che precipitano la dimensione "auto", cioè relativa all'implicito autoriale della ritrattistica, a un radicale e sostanziale automatismo della tracciabilità delle nostre esperienze. Segni cifrati lasciati dai nostri gesti si accumulano nell'ordine degli Zettabyte, per poi ritornare indietro, tornare a noi grazie all'incessante operosità di algoritmi capaci di trattare molte variabili in poco tempo. Ora il Sé si misura, si traduce in numero, e in quanto numero concorre a implementare questo incessante lavorìo computazionale. La prospettiva di questo dossier monografico, in un certo senso, riflette sulle forme e sugli aspetti di questa nuova permeabilità del Sé, che smette di esternalizzarsi e si lascia invadere da proposte di autoconfigurazione che un poco gli assomigliano, ma non del tutto.