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Se Dante Alighieri è la sintesi suprema dell'età medievale e dei due filoni principali di poesia religiosa e cortese delle nostre origini, al centro di una costellazione moderna e contemporanea si situa l'opera di Giacomo Leopardi, in poesia, in prosa, per la mole di indagine conoscitiva rappresentata dallo Zibaldone e dagli altri saggi. Da questi due grandi classici della letteratura italiana parte l'indagine sul tema della gloria e della virtù intrattenendosi anche su Foscolo, Schopenhauer e Nievo, a formare, per emblemi, un quadro significativo dell'Ottocento. Questo libro è dedicato a tutti, ma principalmente a coloro i quali hanno fatto della rincorsa al successo il fine unico e ultimo della vita, deprivandola del suo affascinante mistero, delle sue infinite risorse, delle ricchezze piccole e grandi di ogni giorno, i piaceri dell'amore, dell'amicizia, la generosità, il dolcissimo ozio (dono degli dèi), il fare le cose per il solo gusto di farle e senza il solito concetto dell'utilità.