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I mercanti, interpretati in passato come gli alfieri di un'"epopea", non sono certo elogiati nel Decameron; tuttavia, nella raccolta novellistica i ceti intermedi non sembrano nemmeno oggetto pregiudiziale di biasimo. I mercanti offrono l'occasione (letteraria, retorica e antropologica) di narrare il mondo nella sua incommensurabile estensione di vizi e di virtù, di scelte concrete e di slanci potenziali. Le storie dei mercanti estendono così la stratigrafia sociale del Decameron e introducono diverse riflessioni culturali. Pertanto, il libro raccoglie le novelle mercantili in quattro capitoli, incentrati sui rapporti interpersonali e sull'amicizia (I, 1-3); sul desiderio di riconoscimento e di affermazione personale (I, 8; IV, 8; VII, 7-8); sull'amore (II, 7; IV, 2-3; IV, 5; VII, 5 e VIII, 1); sulla Fortuna (II, 2-5 e 9;VIII, 10).