Tab Article
Nell'Italia buia del Ventennio, un caso provinciale di follia vede protagonisti un direttore del manicomio, un ispettore di polizia inviato direttamente da Mussolini e Carl Gustav Jung. Tra dinamiche degli archetipi e visioni di un universo appena adiacente al nostro, le vicende sono ambientate in un passato quasi alternativo, innominabile; tra considerazioni sulle meccaniche dell'insanità mentale e rabbiosi puntigli fasciofuturisti, il senso del reale si dipana in dimensioni dove il male riemerge fetido, legandosi a leggende e a storie così sepolte nell'abisso del tempo da essere considerate, a loro volta, archetipi, strati immateriali fondativi del reale. "Il cacciatore di sirene" è un teatro dell'assurdo e del weird che esplora i fantasmi del nostro passato e del nostro presente, mai sopiti e soprattutto, mai morti.