Tab Article
"Finalmente un libro che parla della nascita della nostra civiltà, perché proprio la nostra civiltà nasce con la cerealicultura. Finalmente un libro che racconta l'agricoltura attraverso i suoi protagonisti, nomi e cognomi per lo più sconosciuti ai non addetti ai lavori, come Strampelli, Bassi, Gibertini o Draghetti. Finalmente un libro futurista che traccia la via dell'agricoltura di domani. Un'agricoltura che sappia coniugare tradizione e modernità e che alla sostenibilità economica ed ambientale affianchi la sostenibilità sociale. Un'agricoltura che torni perno dell'agroalimentare e non resti relegata ad un ruolo marginale, in un mercato che cresce e che rappresenta l'orgoglio italiano nel mondo. Finalmente un libro concreto e di visione. Quella visione che conosce l'importanza della tradizione ma che sa che la stessa va rinnovata attraverso tecnologia e innovazione, per affrontare le sfide del presente forti della consapevolezza di essere unici, unici nonostante i mille tentativi di emulazioni, unici e portatori di un bagaglio di sapere e di sapori che fanno da sempre della nostra biodiversità una bandiera. Finalmente infine un libro che da dignità agli agricoltori, imprenditori veri che hanno saputo innovare pur tra mille difficoltà e che costituiscono oggi da un lato nobili conservatori dell'ambiente e dall'altro il baluardo della nostra identità. È sotto gli occhi di tutti il tentativo di discriminare le nostre produzioni per sostituire con qualcosa di artificiale, magari costruito in laboratorio che nulla hanno a che fare con la terra, la fatica e l'orgoglio di produrre proprio delle nostre genti." (dalla prefazione di Luca De Carlo)