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"All'inizio 'L'uomo che cammina' era soltanto un libro. Esile, sottile, di piccolo formato. Scritto dallo scrittore (o meglio poeta) francese Christian Bobin raccontava la vita terrena di Gesù. E terminava con una frase così: "Forse non abbiamo mai avuto altra scelta che tra una parola folle e una parola vana". Di questo libro e di altre cose parlavamo una sera a cena con don Giordano Goccini e con il flautista Giovanni Mareggini. Da queste parole insieme, forse un po' folli (e certamente anche un po' vane) è nata l'idea di creare un Non Festival, che per noi era una rassegna di cose che non avessero un immediato riferimento al concetto e alla pratica di uno spettacolo, ma che fossero un ritmo e una festa di cammini silenziosi: tra parole, musica, paesaggio e immaginazioni, attorno a un luogo che si chiama Pietra di Bismantova e che consideriamo una sorta di sentinella dell'Appennino reggiano, dove Storia del tempo e Tempo della storia, nel dialogo di Sacro e Natura, riescono ancora a definire e raccontare insieme l'Uomo nel tempo e il Tempo dell'Uomo." (Emanuele Ferrari, Assessore alla Cultura del comune di Castelvuovo de' Monti)