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«Ci sono vari modi per tentare di indagare la realtà dei complicati decenni vissuti dal nostro Paese dagli anni Sessanta a oggi e una delle chiavi più interessanti è senz'altro nell'occhio di chi ha saputo graffiare e accarezzare, essere censore e bambino, ha saputo essere nel mondo guardandolo dalle più diverse angolazioni senza incatenarsi a null'altro che il proprio spirito. Il lungo e soprattutto ricco percorso di Tinin Mantegazza - ligure, milanese, romagnolo - vive nella mostra e negli eventi del nostro Museo Civico delle Cappuccine (che dimostra una volta ancora come sappia passare con naturale disinvoltura dalle tracce antiche al segno dell'oggi), del Ridotto appena restaurato del Teatro Goldoni e grazie a tante collaborazioni entrerà per mesi a far parte di Bagnacavallo, coinvolgendola anche nelle sue espressioni più felicemente ricorrenti come la Città dei bambini. Fra pupazzi come il celebre Dodò dell'"Albero Azzurro", moltissimi disegni, scritti, video e innumerevoli altre opere le sette sezioni della mostra dedicate alle Sette vite di un creativo irriverente ci immergono in un'atmosfera leggera e profonda, colorata e intensa, che porta anche dentro di noi lo spirito disincantato e acuto e la capacità sempre più rara di osservare la realtà lontani dai luoghi comuni e con quell'inesauribile vena di imprevedibile creatività che hanno caratterizzato tutta l'opera di Tinin Mantegazza.» (Il sindaco Eleonora Proni)