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Un saggio storico con cui la Fondazione Nenni intende ricordare il centenario dell'Eccidio del 14 ottobre 1920 a San Giovanni Rotondo: la strage più violenta del biennio rosso in Italia, in cui morirono tredici socialisti e un carabiniere. Una vicenda drammatica che colpì pesantemente un piccolo comune del Mezzogiorno e che diede forza allo squadrismo in Puglia e in tutto il Paese. Le dimensioni di quella strage sono impressionanti (più vittime dei fatti di Palazzo d'Accursio a Bologna) e nella ricerca di Antonio Tedesco emerge chiarissima la responsabilità della borghesia della Capitanata e della forza pubblica che si mosse con l'intento di reprimere il movimento socialista nelle aree in cui era maggiormente radicato. Una vicenda emblematica che merita di essere ricordata, per conoscere a fondo le radici del fascismo, e mantenere vivo il ricordo di quei pionieri della democrazia massacrati da un potere arrogante e autoritario.