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Il Mozambico è l'ultimo paese africano ad aver ottenuto l'indipendenza. La cosiddetta "rivoluzione dei garofani" che condusse il Portogallo al crollo del regime di Salazàr - e dunque alla democrazia - ebbe come postulato la fine dell'epoca coloniale che era iniziata già nel 1500 con la costruzione di alcuni avamposti sulla via delle Indie Orientali. Tra il 1975 e il 1994 il Mozambico fu teatro di una sanguinosa guerra civile tra le fazioni del Frelimo e del Renamo rispettivamente appoggiate dal blocco sovietico e da quello occidentale. Con la conclusione della guerra fredda il paese intraprese la strada della pacificazione che venne raggiunta nel 1994 con gli Accordi di Roma. Attualmente il Mozambico è una Repubblica Democratica Presidenziale stabile, con tassi di crescita intorno al 7% annuo sostenuti dai forti investimenti internazionali del FMI e della Repubblica popolare cinese. Tuttavia, le trasformazioni urbane collegate allo sviluppo economico non sembrano essere capaci di esprimere quella qualità necessaria a risolvere i problemi della città di Maputo e del suo tessuto sociale. Alcuni nodi strategici possono costituire il banco di prova per un cambiamento di rotta nel merito e nei metodi di approccio ai problemi, tra questi il Campus dell'università pubblica Eduardo Mondlane.