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Rachid è alla ricerca disperata di un lavoro, ma fatica a trovarlo per una macchia indelebile sul suo curriculum, l'origine algerina, che lo fa apparire una persona diversa da quella che è realmente. Hamal Hayati invece un bell'impiego lo perde quando decide di indossare il velo: da quel momento le sue brillanti competenze diventano invisibili agli occhi del mondo esterno. Quel mondo che priva H'med, migrante di prima generazione, di ogni autorevolezza genitoriale, mostrando disprezzo per i valori secondo cui prova a crescere i figli. Poi c'è il piccolo Petru, che non comprende il motivo della sua diversità: cos'hanno nel sangue i rom come lui, per cui gli altri si aspettano di vederli sparire da un momento all'altro? E infine un giovane di origini marocchine, che paga a caro prezzo la colpa di aver superato i limiti, sognando un futuro con Katja, una ragazza belga. Rachida Lamrabet raccoglie le storie di esistenze lasciate ai margini e le porta in primo piano, restituendo loro una voce. Un invito ad infilarci per un attimo nei panni di chi, per quanto diverso, in fondo non è che un figlio di Dio. Proprio come noi.