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E con questo spirito, noi, che abbiamo impresso il marchio del Cacciatore, ci immergiamo nella Natura nostra Maestra. Aprendo il cuore ad ascoltare, trascendendo la nostra condizione umana. La solitudine, poi, io vi ho sempre convissuto sin da piccolo. Mi piaceva fantasticare e sognare di sguazzare in acquitrini ricolmi di anatre e folaghe, sfangare in marcite piene di beccaccini, osservare le ferme statuarie dei miei cani sulle beccacce che si incolonnavano sempre tra l'armadio e la porta. E di tutta questa bella compagnia era piena la mia stanzetta da bambino e ad occhi aperti infilavo la testa smeraldina di un germano nello strozzino dopo averlo tirato giù dalle stelle col mio fucile giocattolo. Tenevo in alto per le zampe posteriori quella lepre che avevo fulminato di stoccata dopo che i cani l'avevano scovata su quel costone ripido proprio sopra la scrivania, guidandola nella cacciatora con l'altra mano. E formidabili, sotto la ferma del cane le coppiole su quelle brigate di coturnici che mi facevano sempre sobbalzare il cuore.