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"La riorganizzazione digitale del modo di produzione capitalistico si abbatte sull'intera formazione sociale e sull'insieme delle istituzioni che ne articolano l'infrastruttura imponendo una nuova forma di potere caratterizzata da un indissolubile intreccio dell'economia, della politica e dell'azione militare sotto le insegne dell'intelligenza artificiale. Intreccio che l'autore mette a confronto con altre forme di potere fino ad oggi dominanti - il potere panottico, lo Stato d'eccezione, il potere strumentalizzante - e infine sintetizza nel concetto di capitalismo cibernetico. L'esplorazione si sofferma in particolare su alcune tematiche: la divaricazione esponenziale delle diseguaglianze sociali; le incongruenze colonizzanti della transizione digitale con riferimenti specifici al cloud italiano ed europeo; le nuove linee di comando incorporate negli strumenti del lavoro; l'incetta a fini di sorveglianza securitaria delle identità biometriche; la manipolazione della percezione sociale e personale degli eventi, con esempi verificati nell'attuale contesto bellico; le pericolose derive energetiche e ambientali relative all'espansione di Internet."