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Quante volte nascono in noi, cosiddetti "normodotati", domande che vorremmo porre alle persone non vedenti sulla loro quotidianità, sui loro sensi, sulla loro percezione del mondo. Duccio, cieco dalla nascita, dialogando con l'amica pittrice e insegnante Sofia Rondelli, racconta il suo rapporto con il resto della sfera sensoriale. Grazie all'impatto con una persona speciale già da adolescente seppe "uscire da quel tunnel, caratterizzato da una vera paralisi di pensiero". Oggi condivide con i lettori tanti aspetti della "disabilità", che identifica non solo nel corpo, ma soprattutto nell'interiorità, poiché, secondo lui, è questa che più di tutto conta. Un libro originale, istruttivo e maturo per chiunque si interroghi sul modo che i non vedenti hanno di sentire e sentirsi: genitori, parenti, amici, assistenti sociali, insegnanti, educatori e perfino i ciechi stessi. Una testimonianza e una condivisione di impressioni e di esempi propositivi, per uscire dagli schemi degli standard personali e dell'immaginazione collettiva.