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Questo saggio ha come oggetto il nesso tra gli scacchi e la follia. Si analizzano tre opere letterarie del primo Novecento, in particolare nella "La difesa di Lu?in" di Vladimir Nabokov, nel "Murphy" di Samuel Beckett e nella "Novella degli scacchi" di Stefan Zweig. Se durante il medioevo letteratura e scacchi erano associati al corteggiamento o all'amore, nel Novecento essi si associano alla follia. L'obiettivo è quello di capire come l'ossessione per un gioco, seppur il più nobile tra essi, possa condurre alla pazzia e come la sottile e claustrofobica geometria di cui esso è composto, con le sue 64 caselle e le praticamente infinite combinazioni, porti i protagonisti dei tre romanzi presi in esame a giungere ai più folli deliri. Il legame tra gli scacchi e la follia si può già rinvenire alle origini del gioco stesso come descrive mirabilmente Paolo Mauresing nell'incipit della "Variante di Lüneburg".