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A distanza di un quarto di secolo, Cinabro Edizioni ripropone, in una nuova veste, Léon Degrelle e l'avvenire di Rex di Robert Brasillach, scritto nell'autunno del 1936, quando, da poco e in modo apparentemente imprevisto, sulla scena politica del Belgio irrompe un nuovo partito con un suo giovane capo. Il poeta e l'uomo d'azione, quasi coetanei - Degrelle era nato il 15 giugno 1906 e Brasillach il 31 marzo del 1909 - uniti dall'amore per la giovinezza, intesa quale amicizia e gioia di vivere e, senza dubbio e fino all'ultimo, intesa quale fierezza e speranza. Il primo indossò l'uniforme sul fronte dell'Est, il secondo si armò della potenza evocativa della parola. Ma, come ci ricorda Mario Michele Merlino, prefatore anche di questa seconda edizione dell'opera, per uno strano scherzo del destino, mentre il poeta Brasillach venne fucilato dai suoi compatrioti a guerra finita, l'uomo d'azione Degrelle riuscì a passare in Spagna dove si stabilì per il resto della sua vita. Questo breve saggio è dunque la narrazione evocativa dell'incontro di due strade, di due destini, di due giovani, attratti inesorabilmente da un unico comune sentire.