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Diciassette anni. L'età che passa in mezzo a quella lunga ferita che è la giovinezza. Ventisette. Il numero di una stanza familiare e misteriosa al tempo stesso. Giulia, la protagonista, è giovane, bella e tormentata come solo nell'adolescenza si può essere. Una famiglia comune, gli amici del liceo e la passione per la musica coltivata nelle aule del Conservatorio non le bastano. Non le basterebbe il mondo intero. Le sue lacrime e i suoi sorrisi esplodono nel fango di relazioni ambigue, ricordi crudeli, feroci gelosie, desideri e parole sussurrate nelle orecchie sbagliate. Poi succede qualcosa. Qualcosa di definitivo e inevitabile, forse. Il mondo si capovolge, la vita diventa leggera e pesante, sfolgorante e inacettabile. Come la verità. In una Firenze anni Ottanta malinconica e sfuggente come lo sguardo di Giulia, il vicequestore Di Girolamo dovrà precipitare fino a sfiorare il fondo per svelare il mistero della stanza n. 27.