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In questa silloge dal titolo "Orizzonti" l'autore, Francesco Porretto, riesce ad armonizzare tra loro diverse sensazioni, emozioni e sentimenti, ricorrendo talvolta anche a qualche ossimoro; come avviene ad esempio nella poesia "Rancore": «è come un corso d'acqua sottoterra: va in libertà e può far danno ma s'è controllato, può dare refrigerio e pace». Nella poesia "Orizzonti" viene esaltato l'effetto fantasmagorico «come un miraggio nel deserto come una verità tradita come uno schiaffo per amore» che fa contrasto con «la sua bellezza irraggiungibile come l'orizzonte, [...] che cavalca e morde aria in infinite ma irraggiungibili metafore». Anche il dolore - il cui più alto esempio descritto dall'autore è quello del Cristo condannato a morte -, è affrontato dal poeta con soave e pacata grazia, ma con altrettanta crudezza e verità. Dunque, nel poeta emergono ardimento, generosità, grazia, armonia e speranza.