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Alcune parole toccano la nostra vita con la decisione propria delle pietre, come piccoli ciottoli rotolano sulla nostra pelle, come lastra appuntita la feriscono; le parole possono essere come macigni e lasciarci attoniti, possono essere come marmo e diventare sculture d'arte; le parole possono essere come scogli, appigli nel mare che ci regalano salvezza, ma possono anche essere come lapidi, parole che ci tolgono quella stessa salvezza. Le poesie di Giada Trapani sono composte da questo tipo di parole, sono versi fatti di pietre, ma più che ciottoli insignificanti esse appaiono come gemme preziose: per alcuni occhi potranno apparire diamanti allo stato grezzo, ma un occhio abituato alla lirica potrà accorgersi che queste gemme brillano come uno specchio che riflette l'immagine dell'autrice stessa, un'immagine composta da tante trasparenti facce, sfaccettature di luce, opere di rara bellezza.