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"Utilizzando egregiamente la lingua materna - il dialetto messinese - e perseguendo nel contempo, sulla scorta di Salvatore Camilleri, il progetto di una lingua propriamente siciliana, Antonio Cattino ha costruito, con le sue liriche, un pregevole canzoniere in cui ha saputo travasare tutto sé stesso e il suo mondo nei modi di una espressività indocile ma estremamente personale. Il crisma della vita vissuta (tanto più apprezzabile in questi ultimi tempi in cui la realtà sembra talora evaporare dai testi poetici sotto il peso di simboli viepiù arcani) è il comune denominatore della poesia di Cattino, che si snoda lungo due filoni fondamentali, talora concomitanti: quello della poesia sociale e quello della poesia sentimentale".