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Si può ragionevolmente credere in un Dio creatore, onnipotente e buono che, paradossalmente, ha messo piede nel tempo storico, facendosi uomo, ed è morto scegliendo l'ignominiosa e crudele morte di croce? Si può razionalmente sostenere che ogni numero naturale pari maggiore di 2 possa scriversi come somma di due numeri primi non necessariamente distinti? A una condizione: che tali questioni siano approcciate "probabilisticamente", vale a dire usando la probabilità come strumento fondamentale per comprendere le relazioni che intercorrono tra ciò che è oggettivo o considerato tale e la percezione soggettiva da parte dell'individuo.