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Silvestro Pistolesi è stato allievo del grande maestro Pietro Annigoni. Un'esperienza insuperabile. Cominciò a frequentarne lo studio a diciotto anni dopo l'accademia. L'influenza di Annigoni nella pittura è innegabile, ma più che essere stata determinata da una semplice acquisizione tecnica, sembra esser scaturita da un sentimento condiviso per la vita con il suo maestro. Risale al 1972 la sua prima personale alla Arts Unlimited Gallery di Londra, dove si avvertono i prodromi di una lunga serie di successi: seguono numerose mostre in Italia e all'estero. La sua pittura, contemporanea, racconta i grandi temi dell'umanità, dalla religione, alla vita quotidiana, al paesaggio, ai volti che ritrae, cogliendo in ogni persona l'eco della propria anima. Solo nel silenzio c'è posto per un eco che risuona in modo impercettibile, dove si coglie quel "sublime" che un anonimo definì "eco di un alto sentire". Nelle sue tele, nei suoi affreschi, c'è il dramma dell'uomo moderno smarrito, come l'uomo folle di Nietzsche che cerca Dio con la lanterna, c'è il viandante che entra silenzioso nel dolore, cercando una pura luce dove risplenda pane e vino, per dirla con Trakl, poeta caro a Martin Heidegger.