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"Natale e Pasqua". È un lasso di tempo nel quale due famiglie si trovano coinvolte in una totale metamorfosi, una presa di coscienza che fa riflettere sul ruolo genitoriale e sull'importanza di dover affrontare, con serietà e responsabilità, le difficoltà e le problematiche della vita. È la crescita interiore che ci auguriamo avvenga in tanti esseri umani. In questo testo, i personaggi sono stati fortunati perché in loro si è accesa quella scintilla di luce necessaria a riflettere e, soprattutto, a capire quanto sia essenziale l'ascolto umile e veritiero, che è realizzabile solo mettendo da parte rivalse ed egocentrismo. "Quasi quasi... mò me ne vaco!". Quante volte in famiglia si sente dire: "Me ne vado, non ce la faccio più!" e frasi simili. Vivere con gli altri, certe volte, è complesso. Si vivono momenti di tempesta e momenti di serenità, pace e guerra si alternano. Le aspirazioni personali vengono represse o emergono prorompenti nel vivere quotidiano, ognuno vuole fare nuove esperienze, portando sempre dentro di sé il bagaglio emotivo che lo riconduce all'origine del proprio vissuto. È un ritorno agli affetti primordiali del proprio contesto familiare.