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In un quadro di miseria, disoccupazione, carovita, illegalità diffusa, dopo il passaggio della guerra il Molise si avvia a una lenta ripresa. Essa è resa difficile non solo dai danni materiali provocati dal conflitto ma anche dalle scorie che il fascismo ha lasciato nella mentalità comune e nell'ethos pubblico. Ceti medi e vecchio notabilato si affrettano a occupare gli spazi di potere ripristinando le pratiche clientelari. I partiti di sinistra cercano di contrastare questi processi ma anch'essi finiscono per adeguarsi alla tendenza assolutoria che si afferma rapidamente nell'ambito dell'epurazione.