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"Il presepe riusciva sempre a stupirmi anche perché nell'allestirlo ero coinvolto in prima persona: la ricerca del muschio a figurare l'erba, la collocazione strategica dei personaggi, le montagne, il fiume, lo stagno con le oche e le straduzze di segatura". Ma il Vangelo, nella sua interezza, non è solo magia natalizia: ogni pagina è una mappa per indicare all'uomo di ogni tempo un sentiero che si snoda attorno alla più pazza delle novità: vogliatevi bene, siete fratelli. Sullo sfondo, l'ombra inquietante di una Croce e il mistero di un Sepolcro vuoto, un sepolcro che non si è svuotato per escludere o per mandare al rogo qualcuno, ma per fare spazio a tutti. Lasciando ai filosofi le profonde riflessioni e ai teologi l'enigma dei dogmi, l'autore - con linguaggio semplice ed essenziale - intende regalare una manciata di pensieri alla sua nipotina Elisa, quasi un testamento spirituale.