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Strutturato per lo più sotto forma di dialogo, "Non ho un sogno" è un romanzo «istintivamente "filosofico"»: così lo definisce nella prefazione il critico letterario Renato Minore. La trama racconta il tentativo di esistenza di Diego, appena diplomatosi e in cerca della sua strada. Quasi nulla viene narrato: sono i pensieri e le parole del protagonista e degli altri personaggi a fare evolvere la storia. Come per un cammino iniziatico, le difficoltà di comunicazione con la famiglia, l'idealizzazione del padre con la conseguente uccisione del suo mito, le amicizie sbagliate e l'angoscia per il proprio futuro porteranno il giovane a rifugiarsi nell'alcol e nella droga, rifuggendo la vita; ma l'amore, la bellezza e la saggezza di un misterioso personaggio lo condurranno verso la rinascita.