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Quarantenne affermato, irreprensibile dirigente di un'azienda tessile, Giorgio è un uomo dalla calma perfetta, abituato a vivere per obiettivi e ad avere il controllo su tutto. Convive da anni con Dori, laureata al DAMS, ma impiegata in una ditta di bulloni. Dori soffre di vertigini e ama la poesia, ma non ne ha mai scritta una perché rispetta troppo i poeti. Giorgio accetta la proposta di dirigere uno stabilimento per gestirne la chiusura: prenderà scelte che un tempo avrebbe ritenuto impensabili, pur di raggiungere la sua mission. Intanto un giorno, all'improvviso, riceve un invito da Livio, un amico spuntato dal passato, pittore fallito di cui non aveva più notizie da tempo. Da quel momento ogni sera andrà a trovarlo. "Via Flaubert, civico 11" è un romanzo che ruota intorno a personaggi emblematici, microcosmi incoerenti e vicini allo stesso tempo, incapaci di legarsi davvero. È una storia tra le misteriose stanze di sé, sull'oscillante complessità dei sentimenti, su ciò che consideravamo impossibile.