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Gli anni compresi tra il ritorno dei Borboni a Napoli (1815) e l'entrata nella città di Vittorio Emanuele (1860) videro il regno percorso da grandi tensioni originate dalle istanze costituzionali dei ceti colti. A queste si aggiunsero epidemie di colera e tifo petecchiale e carestie che determinarono un gran numero di morti per fame. Con quale partecipazione e con quale consapevolezza il re savoiardo fu accolto dal popolo abruzzese mentre attraversava la nostra regione per raggiungere Garibaldi ed entrare a Napoli capitale? Romano Canosa ci permette di rispondere disegnando il quadro economico, sociale e politico del periodo sulla base della sua puntuale ricerca presso gli Archivi di Stato.