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La peste, nelle sue diverse forme bubbonica, setticemica e polmonare, è stata fin dall'antichità la più devastante malattia dell'Occidente, almeno fino a tutto il Seicento. Attraverso un approfondito studio della documentazione archivistica nel territorio abruzzese, l'autore illustra i vari aspetti del modello di prevenzione che era attuato sulla base delle conoscenze mediche in quei tempi possedute e le conseguenze economiche, demografiche, sociali, religiose che la diffusione del contagio provocava.