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Questa insolita autobiografia è in realtà una raccolta di fotografie: ed è un album che si sfoglia con l'esitante trepidazione che inevitabilmente possono suscitare luoghi, episodi e personaggi, alle numerose e illustri amicizie internazionali di cui negli anni l'autore è stato gratificato, alla sapidità di aneddoti che non mancano di sorprendere e affascinare. È inevitabile abbandonarsi al riaffiorare dei ricordi, rinvigorirli con le dettagliate descrizioni fornite dall'autore, scoprire con meraviglia i numerosi scorci inediti, rilevanti dal punto di vista storico e artistico. I fermenti pionieristici dell'Hot Club Palermo, primo jazz club cittadino, e del "Gene Krupa's Jazz Fans" di Tony Carini o di quei pochi negozi del tempo che erano in grado di procurare dischi a 78 giri)di quella strana musica. Ma a dare profondità e movimento al racconto di questo cospicuo pezzo di storia e di musica è, soprattutto, la straordinaria galleria di figure che hanno intersecato i percorsi umani e artistici di Lo Cascio. Dalla generazione di Gianni Cavallaro ed Enzo Randisi, il cui commosso ricordo è posto significativamente a suggello delle pagine biografiche.