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L'emiliana del titolo è una donna che da bambina poteva venir definita "un maschiaccio", sempre assecondata nelle imprese più temerarie dal padre e, più tardi condotta verso la femminilità dalla madre, donna dal carattere forte che vorrebbe costruire con le figlie una piccola impresa famigliare. Un progetto destinato a non realizzarsi perché le ragazze se ne andranno prestissimo di casa scegliendo altre strade. Emilia, che da bambina sognava di diventare trapezista e lavorare in un circo, molto presto scopre la passione per il ballo, e, più in generale, per il palcoscenico. Al cinema si identifica con i personaggi impersonati da Marlène Dietrich e Rita Hayworth, immagina di partire per la Spagna, di unirsi ai gitani. Non ancora maggiorenne parte per la grande avventura che sarà la sua vita, assieme al giovanissimo marito. La vita le imporrà scelte anche dure ma il ballo resterà sempre un momento di gioia, di dimenticanza. Mai sopito ma importantissimo, a dominare le decisioni di Emilia c'è il bisogno di libertà, che guiderà ogni sua scelta.