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Questo volume intende risarcire Luigi Comencini di un debito che la critica ha nei suoi confronti: quello di aver esitato a individuarne la personalità autoriale, di averlo confuso con colleghi coevi - in debito di riconoscimento anch'essi - sotto etichette genetiche (quella dell'"eclettismo" per esempio) quando non fuorvianti. A Comencini è capitato in particolare con i generici accostamenti alla commedia all'italiana e alla "specializzazione" dei film con bambini. Ma il suo cinema è ben altrimenti ricco. Se è vero che il suo essere autore comporta anche un confrontarsi col cinema popolare, più che specificamente con i suoi generi, se è vero che non sempre è all'altezza di se stesso (da artigiano, quale si rappresenta, è disposto ad accettare commissioni che non gli si addicono), è più spesso vero che la sua personalità si esprime nella maggior parte dei suoi film al di là dei generi, al di là dei condizionamenti produttivi: e a volte in maniera segreta, altre in maniera sorprendente (come nel suo documentarismo televisivo). Questo libro, affidato a fresche riletture di aspetti della sua opera o di singoli film, intende dare a Comencini il posto che merita nella storia del cinema italiano del dopoguerra.