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«Gli occhi sono aperti ma non vedono sempre. D'altronde non si vede solamente con gli occhi. Quando io scatto una foto, tutti i sensi si assomigliano. Più tardi è l'invisibile che resta.» La frase di Édouard Boubat ben riassume il lavoro di Nicola Sartor, che, per cercare di «rendere visibile l'invisibile» e cogliere l'attimo di ciò che davvero vede, sfrutta i momenti di ozio, in cui la mente è libera. È dunque negli attimi di creatività che nascono gli scatti racchiusi nel volume, raccolti in sezioni tematiche. Le oltre cento immagini a colori e in bianco e nero immortalano persone in pubblico, in particolar modo nei musei, paesaggi da tutto il mondo e geometrie di forme. Accompagnano le fotografie un testo di Denis Curti e un saggio di Flavio Gregori.