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"Joan Miró. Materialità e metamorfosi" raccoglie ottantacinque tra quadri, disegni, sculture, collages e arazzi provenienti dalla straordinaria collezione di opere del maestro catalano di proprietà dello Stato portoghese. Fulcro della mostra e del catalogo, che spazia lungo sei decenni di attività, è la naturalezza fisica dei supporti impiegati dall'artista, nonché l'elaborazione dei materiali come fondamento della pratica artistica. Nella sua esplorazione della materialità, in cui fu eguagliato forse solo da Paul Klee, Miró allargò in maniera decisiva i confini delle tecniche di produzione artistica del ventesimo secolo. Oltre a questa esplorazione dei materiali, egli sviluppò un linguaggio dei segni innovativo, che modificò il corso dell'arte moderna. Nel duplice ruolo di artefice e trasgressore della forma del modernismo del ventesimo secolo - pittore e antipittore al tempo stesso - Miró sfidò il concetto stesso di specificità del mezzo.