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Le storie previste negli scenari urbani di Marco Petrus, come mette in luce in questo volume il curatore Michele Bonuomo, possono essere solo quelle che ognuno, entrando in una sorta di teatro dell'assenza, porta con sé e decide di rappresentare. La sua pittura si struttura in un ordine formale estremizzato fino all'astrazione e si completa nella definizione di matrici che forzano i limiti imposti da una realtà che non va mai oltre il verosimile. Nei quadri protagonisti della mostra alle Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano a Napoli, dedicati alle Vele di Scampia, riportando l'intera rappresentazione a matrici geometriche scandite dal colore, Petrus rende sostenibile perfino la visione di forme che fino a oggi a tutto hanno fatto pensare, tranne che alla bellezza. Nei suoi dipinti ha trovato un'idea altra di bellezza, calma e misurata, necessaria a Napoli e alla pittura. Il catalogo accoglie anche uno scritto di Mario Martone, un breve omaggio al gesto d'artista con il quale Petrus dà il proprio contributo al rinnovamento dello sguardo sulla città partenopea.