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Non sono tempi allegri, ma c'è pur sempre un fedele servitore dello Stato che annuncia ai cittadini: «Il pranzo è servito». Dagli avvenimenti dell'anno, raccontati da Emilio Giannelli in forma satirica, si può capire quale menu ci attende... Ormai finito, e forse rimpianto, il famoso «fritto alla democristiana» - che gli oppositori definivano sarcasticamente di tanti carciofini e un po' di cervello -, non verrà più servita carne suina, essendo stato bandito dalle mense il Porcellum per ragioni sanitarie. Verrà senz'altro proposto un bel minestrone con una percentuale dei vari ingredienti ancora da definire. Per secondo ci sarà carne rossa. Essendo risultata troppo costosa la fiorentina, si tratterà solo di un po' di tagliata. Per contorno fagioli al fiasco della cucina toscana e gli immancabili cavolini di Bruxelles. Chi vorrà del formaggio potrà gustare un groviera con i buchi dei conti pubblici. Per rifarsi la bocca ci sarà un bel tiramisù, preparato nelle cucine del Quirinale. Seguirà un caffè ristretto e, infine, un amaro favorirà la digestione. Saranno in tavola vini rossi e bianchi per una libera scelta dei commensali, con la speranza di tutti che dentro ci sia più uva che iva. Forse non è il caso di augurare buon appetito.