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Di una certa eccentricità padana si è parlato, negli anni, come di una leggenda. Tra le storie tramandate nel tempo e nella memoria di questo territorio, le più insolite e bizzarre riguardano personaggi di straordinaria sensibilità, capaci di sentire le voci nelle notti di plenilunio, catturare le parole portate dal vento o trascritte in messaggi conservati in fondo ad un pozzo. Sono questi i racconti degli umili, tenuti ai margini per la loro stravaganza. A loro è dedicato "Cose ritrovate", un progetto che, con le fotografie di Paolo Simonazzi, penetra in profondità l'essenza di un mondo in cui l'horror vacui domina la scena di una fantastica ossessione per il ritrovamento come rivelazione, e l'appropriazione come scoperta. Il libro raccoglie i testi di Denis Curti, Ivano Marescotti ed Ermanno Cavazzoni.