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Che cosa sarebbero stati gli anni quaranta, cinquanta, sessanta senza i trasporti, e quindi senza treni, autostrade, aerei, ferrovie? Ci sarebbe stato lo stesso il boom economico o piuttosto avremmo assistito a uno sviluppo immobile, localizzato, stretto dentro precisi confini territoriali? Oggi i nuovi trasporti sono le reti, e viaggiano a una velocità impensabile rispetto al giorno in cui Martin Cooper fece la prima telefonata cellulare al mondo. Che cosa è cambiato da allora? Come sono cambiati la relazione sociale, il territorio e soprattutto l'uomo, in questi quarant'anni digitali? Imprese, istituzioni, scuola hanno colto la portata del cambiamento o piuttosto lo subiscono o peggio ne rimangono impermeabili? Con linguaggio chiaro e immediato, l'autrice, attraversando i tempi e modi della rivoluzione digitale, offre spunti per una lettura nuova dei tempi moderni, e contribuisce a una riflessione sul paese Italia e sulle leve strategiche sulle quali fondare il nostro futuro.