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Il volume vuole restituire la forza e l'ampiezza dell'innovazione nata a Ca' Pesaro nel primo ventennio del Novecento attraverso il percorso di uno dei suoi principali protagonisti: Gino Rossi. Nato a Venezia e formatosi a Parigi, di fatto divenendo uno degli artisti più aggiornati all'interno del panorama veneziano del suo tempo, Rossi partecipa, come Casorati, Boccioni e Semeghini, alle prime mostre capesarine, vere e proprie incubatrici dell'arte italiana contemporanea. L'impronta espressionista delle sue tele si rivela nei suoi ritratti degli umili, degli individui ai margini della società, di donne popolane: Rossi abbandona la piacevolezza estetica e si concentra sulla crudezza, nei ritratti come nei paesaggi. L'esperienza della prima Guerra Mondiale segna per sempre Gino Rossi, e i suoi lavori diventeranno più articolati. Internato in manicomio nel 1926, non dipingerà mai più, per morire nel 1947. Il volume comprende inoltre le schede, sempre a cura di Nico Stringa, delle opere provenienti dalla collezione di Ca' Pesaro e dalla Fondazione Cariverona.