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Stato nazione e federalismo è una delle opere più importanti di Silvio Trentin (1885-1944), partigiano e giurista, docente universitario di diritto amministrativo. Composto in Francia nel 1940 il manoscritto fu consegnato a Mario Dal Fra dall'autore al suo rientro in Italia nel 1943 prima di venire arrestato. Il libro fu stampato clandestinamente dopo la morte di Trentin nel mese di giugno del 1945 dalla casa editrice "La Fiaccola" di Milano. Il libro sviluppa in maniera approfondita e articolata la visione federalista dello Stato già delineata dall'autore negli anni trenta. Per lo studioso il totalitarismo è l'estrema conseguenza dello Stato monocentrico e l'unica possibile via d'uscita da questo esito letale è la ricostruzione dello Stato su basi federali. Lo Stato, scrive il giurista, deve essere "il sistema costruito per garantire la coesistenza delle autonomie. La sua funzione deve essere quella di fornire alle singole articolazioni di cui è composta la società lo strumento capace di contenere le concorrenti manifestazioni di tutti i centri" e la società è "molteplicità di centri vitali, di sforzi, di realizzazioni, cui corrisponde il sempre mobile e necessario suo frazionamento in gruppi, in enti, in istituzioni". "Stato Nazione Federalismo" affronta temi di grande attualità e propone una riflessione critica sul cammino delle riforme istituzionali e del loro concreto impatto sul territorio e sui cittadini.