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È la storia affascinante e straordinaria di Bortolamio Pasqualin, che visse per il corso di quasi tutto il Cinquecento, muovendosi tra Malo, la sua piccola patria, e Venezia, la grande città dominante. Mercante di seta e poi procuratore e difensore della comunità di Malo, Pasqualin rappresenta assai bene le vicende sociali e politiche che caratterizzarono i rapporti tra il mondo rurale e quello cittadino. Dopo aver superato indenne il tentativo della consorteria nobiliare di coinvolgerlo nella sanguinosa rivolta svoltasi a Malo e nei villaggi limitrofi nel dicembre 1552, Pasqualin, insieme ai figli Giovan Battista e Alessandro, fronteggiarono apertamente alcune delle famiglie aristocratiche cittadine più in vista, contestando i privilegi e il predominio che esse esercitavano da secoli nei confronti della comunità e del vicariato di Malo. Il lungo conflitto raggiunse l'acme nel 1577 con l'uccisione del figlio Giovan Battista. Nonostante ciò Pasqualin continuò, quasi sino alla morte, ad affiancare e sorreggere l'azione conflittuale della comunità.