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"La notte, insonne per problemi digestivi, ripensavo ai nonni e alle vicende della loro vita. Ricordai la Grande Guerra, vissuta dal nonno combattendo sul Carso, li anni del ventennio e quelli dell'ultimo conflitto, con le incursioni nella loro casa, le ruberie da parte dei tedeschi e il rastrellamento, quando mio zio Renato fu fatto prigioniero. Poi la rinascita, il lavoro di papà che con entusiasmo e capacità era riuscito a costruire qualcosa. Anni belli e felici per la mia famiglia, che per forza dovevano avere una fine e arrivare a un nuovo periodo difficile. Un pensiero, all'improvviso, mi attraversa la mente. Ci navigo, sogno, immagino. La pancia mi fa male; cosa ho mangiato ieri sera? Mi torna in mente nonna Maria, quando andavo da lei a pranzo. "Fabio, ti ho preparato il coniglio fritto, ti piace tanto". Possibile che lei non ricordi mai che a me il coniglio piace, ma non fritto! Che ti è venuto in mente nonna, non è vero. Nella notte Giulia si svegliò e mi sentì agitato: me ne chiese la ragione e stavo per dirle cosa avevo pensato, poi decisi che prima avevo bisogno di riflettere un po' con calma. "Niente Giulia, ho esagerato ieri sera e ora ne pago le conseguenze". "Vuoi sempre fare come ti piace, ma stai attento agli stravizi, hai una certa età" e si rigirò nel letto."