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Troppe volte distinguiamo la storia sacra dalla storia umana. È un po' il vizio di sempre: distinguere in modo manicheo il sacro dal profano, il buono dal cattivo. E invece Dio si è fatto carne, e non in modo poetico. Si è fatto carne e ossa, è entrato nel tempo e ha permesso allo scorrere degli anni, alle esperienze di cambiarlo. Paradossale storia di un Dio che i Vangeli raccontano, che Matteo racconta. Paradossale storia di un Dio che sceglie di entrare a far parte di genealogie umane, connotate dall'umano anche negativamente. È così che Matteo inizia il suo Vangelo. Don Paolo Scquizzato allora attraversa tutto il Vangelo secondo Matteo, commentandone oltre 40 brani, pagine scelte appunto, in modo breve ed efficace, facendo emergere l'umanità di cui le pagine evangeliche sono cariche, le molte conversioni che il Vangelo chiede, la pienezza a cui l'adesione al Vangelo può aprire.