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L'Europa postmoderna sta rigettando il suo battesimo e i valori del cristianesimo. È urgente quindi "ri-dire" il senso e la ricca teologia del battesimo. I padri della Chiesa hanno sempre cercato di capire, sotto l'influsso dello Spirito di Dio, il rito di "iniziazione cristiana". La "nuova evangelizzazione", onde evitare le mancanze della prima, occorre che ritorni al kerygma primitivo, all'annunzio della morte e risurrezione di Cristo, che offre il perdono dei peccati a colui che accetta il battesimo. Solo dopo questo annunzio, la catechesi potrà sviluppare le grandi ricchezze della teologia battesimale. Ecco il senso pieno di questo volume. Il kerygma ha le sue radici nella storia di Gesù di Nazareth e nelle Scritture d'Israele. Acquista, qui, tutta la sua urgenza "sottolineare" la continuità dei due Testamenti, per vedere realizzata l'unica alleanza che Dio vuole stabilire con il suo popolo. E il Nuovo Testamento contiene vari approcci del battesimo: nel kerygma proclamato negli Atti degli apostoli abbiamo la teologia primitiva del battesimo, sviluppato poi negli altri scritti. Il linguaggio simbolico della Scrittura merita un approfondimento: "acqua", "olio", "vestito di luce" divengono immagini visibili dell'invisibile.