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L'idea di questo libro è nata sui banchi della facoltà di filosofia dell'Università di Damasco e l'occasione è stata la presentazione di un personaggio sconosciuto agli studenti di quell'aula universitaria, provenienti da diverse correnti religiose musulmane e da cristiani orientali di varie confessioni, tra cui un monaco italiano. Il personaggio era Malik b. Dinar, vissuto poveramente e morto celibe a Bassora, considerato uno dei primi asceti musulmani che integrano nella loro riflessione elementi non islamici; infatti frequentava monasteri cristiani, conosceva la Sacra Scrittura, in particolare i Salmi e i quattro Vangeli che citava con precisione. Bassora, ora tristemente nota come teatro di distruzione e di dolore, è stato il primo centro di agglomerazione e diffusione della corrente ascetico-mistica dell'Islam. Questo saggio, che raccoglie il pensiero e le testimonianze dei grandi mistici islamici e le fruttuose contaminazioni con le religioni geograficamente e culturalmente vicine, l'ebraismo e il cristianesimo, è un omaggio al dialogo interreligioso che, nella sua forma più genuina e spontanea, nasce e si sviluppa non per vie di diplomazia ma per la ricerca sincera dell'Assoluto e dell'Essenziale.