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È un trattato sui tre stati della vita religiosa. Parte dalla tripartizione antropologica, ripresa dalla tradizione patristica e descrive i tre tipi di uomo: animale, razionale e spirituale, come tre condizioni dell'anima, quindi in base al principio che li muove (autorità esterna, la ragione, lo Spirito santo). In questi livelli (che non sono cronologici!), il protagonista è, nel primo il corpo, che deve essere padroneggiato, nel secondo l'animus, che deve essere educato, nel terzo è Dio che prende possesso dell'interiorità del credente. La crescita spirituale si sviluppa quindi su tre binari: l'asse volitivo-affettivo, l'idea di trasformazione e il processo di unificazione. Ne deriva una quotidianità "trasfigurata" nelle relazioni, nelle responsabilità, nel cammino di avvicinamento al fine che è "!il fine-pienezza" della nostra esistenza. Pur perfettamente coerente e sistematica nella trattazione, l'opera è scritta con un afflato e uno stile che hanno conquistato i lettori sin dai primi tempi, tanto da essere appunto soprannominata Lettera d'oro. Elogio della vita certosina e della vita eremitica, manuale di ascetica e trattato di vita mistica, lettera familiare disseminata di saggi consigli e di direttive prudenti. È uno dei frutti più succosi della letteratura spirituale medievale: Profondità di dottrina, sicurezza teologica, analisi psicologica e - soprattutto - desiderio ardente di Dio, in uno stile che "afferra" immediatamente chi cerca Dio.