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La poesia della D'Aristotile tocca, con levità, le corde profonde dell'essere, non trascurando nessun contenuto fondamentale per il vivere umano. Così il senso del mistero che aleggia sulle cose umane è metaforicamente reso nei brevi versi della lirica Di sera a Firenze: «Sulle colline fiesolane / tremano le luci nella sera. / Alle finestre / di un vicolo scuro / ombre di vite sconosciute / appaiono e scompaiono. / La speranza riposa / sul primo raggio di luna». Da scenari intimistici agli spettacoli della natura il tema del mistero rende la sua poesia accattivante e suggestiva. Il richiamo del mare è forte: la schiuma dei marosi, il volo dei gabbiani, le vele al vento e lo scoglio dialogante con l'uomo, «...che dall'alto di queste pietre scalfite / dall'ingiuria del tempo / contempla / le maree erranti / e si perde / nel mistero dell'universo» (Lo scoglio), compongono un quadro classico dove i destini della natura e quelli umani sembrano accomunarsi.